E dgar Maddison Welch aveva passato molto tempo online. Su Reddit, 4chan e Twitter aveva raccolto informazioni, delineando i contorni di uno scandalo terrificante, fatto di politici potenti e bambini schiavizzati a fini sessuali. Deciso a fare luce sull’orrore, il 4 dicembre 2016, il ventottenne prese il suo fucile e si recò a Washington, in una pizzeria chiamata Comet Ping Pong. Lì avrebbe rivelato al mondo quel sordido giro pedofilo.
Succedeva un anno fa, nei giorni caldi dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni, mentre il Paese faceva i conti con quel voto e parte dei sostenitori del vincitore – la cosiddetta alt-right – si preparava a tornare all’attacco dei nemici. In cima alla lista degli obiettivi, due nomi su tutti: Hillary Clinton, ovviamente, e il presidente della sua campagna elettorale, John Podesta. Quest’ultimo nome era tra quelli che ossessionava Welch, l’uomo al centro dell’orrore che voleva indagare.
Dopo aver rovesciato qualche tavolo e terrorizzato i clienti del locale, il ragazzo si è arreso alle forze dell’ordine (è stato poi condannato a quattro anni di prigione). Il locale, avrebbe detto poco dopo l’arresto, “non contiene nessuna prova della presenza forzata di bambini e ragazzini all’interno del ristorante”. E qui veniamo al motivo per cui Welch era lì, l’incredibile bufala propagandistica passata alla storia come “Pizzagate”. A un anno di distanza da quel finto scandalo, l’eco della fake news deve ancora esaurirsi e, anzi, i suoi meccanismi sono entrati a far parte della prassi della destra americana – e non solo. L’idea che una banale pizzeria nascondesse un giro di schiavi sessuali minorenni gestito dai coniugi Clinton e i vertici del Partito Democratico statunitense era perfetta, la storia ideale per concludere una campagna elettorale dai toni estremisti e apocalittici.
Il primo seme
Per raccontare la storia del Pizzagate, dobbiamo tornare al marzo del 2016, quando l’account mail di Podesta fu colpito da un attacco hacker, probabilmente effettuato dal gruppo russo “Fancy Bear”. Qualche mese dopo le email sottratte sono state pubblicate da Wikileaks – il cui fondatore Julian Assange, come abbiamo scoperto negli ultimi mesi, era in contatto con il figlio di Donald Trump – rendendole consultabili a tutti: è a questo punto punto che su siti come 8chan e 4chan sono comparsi i primi “semi” di questa cospirazione. Come ha raccontato Rolling Stone, a far scaturire la fake news è stata la frequentazione – all’epoca già terminata – tra l’attivista democratico David Brock e il proprietario della pizzeria Comet Ping Pong, James Alefantis, di cui si parlava nelle mail. Un piccolo dettaglio personale più che sufficiente ad attirare l’attenzione del troll trumpiani.
La pizzeria, invece, non è stata scelta a caso. Alefantis è infatti un personaggio noto a Washington, un uomo gay che ha fatto della sua pizzeria “un rifugio per famiglie giovani così come persone eccentriche, queer, outsider e per la loro arte”, come ha spiegato Slate. Alefantis è anche vicino ai democratici e si era occupato della lotta al trolling, causa per cui aveva fondato il Super PAC “Correct the Record”. Un uomo gay di sinistra, vicino ai Clinton e nemico del trolling: il nemico perfetto per l’alt-right, che ben presto cominciò a percepire come sinistre e minacciose parole come “pizza”. Qualcuno di loro arrivò a un certo punto a considerarla una parola in codice pedopornografica.
Lo scandalo poteva cominciare.
La ricostruzione di Rolling Stone è riuscita a risalire al primissimo post Facebook a citare “lo scandalo”, proveniente dal profilo di tale Carmen Katz e datata 29 ottobre 2016:
[…] Le email CONTENGONO DETTAGLI dei viaggi di Weiner, Bill e Hillary nell’aereo privato del loro amico pedofilo e miliardario, il Lolita Express. […] Parliamo di un giro internazionale di schiavi sessuali e prostituzione. Yup, lo sanno tutti che Hillary preferisce le ragazzine […] Stiamo parlando di ragazzini schiavizzati e costretti alla prostituzione.
Prima di arrivare su Facebook e poi diventare un vero caso politico, però, Pizzagate è stato uno dei tanti rumor del web, seminato con cura in vari luoghi e forum, in attesa di un germoglio. Vediamoli.
Luglio 2016: su 4chan un “analista e stratega d’alto livello” risponde alle domande degli utenti. Ottobre 2016, poche ore prima del post di Kantz, su ThreeRANT – message board in cui i poliziotti discutono dei loro problemi – tale “Fatoldman” dichiara di sapere cose notevoli riguardo l’indagine dell’FBI sui Clinton. Lo stesso avviene su Twitter, pochi giorni dopo, con il profilo Eagle Wings, rivelatosi essere “un account fortemente automatizzato da parte di un network di bot”.
Passiamo così alla seconda fase della creazione del rumor: la diffusione a opera di una base paranoica e disposta a tutto, oltre che a un esercito di bot programmati per dare eco alle notizie prescelte. Un lavoro di propaganda che ha interessato alcuni di quegli account che avevano già appoggiato Trump e altri di quelli che si sospettano essere stati creati da Internet Research Agency, un’agenzia russa vicina al Cremlino e oggi al centro dello scandalo fake news.
“Weird vibes”
Dopo una campagna elettorale così lunga e violenta, tra i candidati meno apprezzati e più polarizzanti della storia, una bufala così rumorosa non ha fatto fatica a fare presa in parte della popolazione, nonostante la sua assurdità. Ed ecco come il rumor è arrivato allo stadio successivo delle fake news: l’alt-right, che ha cominciato presto a ripetere il ritornello dello scandalo. Per esempio, Jack Posobiec, in un video, si appoggia ad argomentazioni inesistenti, ma fa affidamento su alcune sensazioni forti, in grado di creare una potente reazione emotiva: “in quel luogo” racconta, “percepivo delle strane vibrazioni”. Nessuna prova del “pedo ring”, nessuna foto o video compromettente: solo “weird vibes”. In alcune clip vediamo Posobiec in linea con InfoWars, il programma radio-fonico di Alex Jones e il luogo in cui l’estremismo di destra si prepara a lanciarsi nel mainstream. Pizzagate divenne presto uno degli argomenti di punta dello show – tanto da costringere Alex Jones alle pubbliche scuse, dopo il plateale gesto di Welch.
Scuse poco sincere, com’è evidente da un altro spezzone del programma, in cui Jones giustifica le sue azioni sottolineando la presunta somiglianza tra le mail di Podesta e il linguaggio in codice dei pedofili, reiterando di fatto lo scandalo stesso.
In tutto questo, però, un’altra la faccia dell’alt-right si faceva megafono principale dello scandalo. Mike Cernovich, che lo scorso anno fu definito dal New Yorker “the meme mastermind of the alt-right”, ha l’abitudine di abusare del termine “pedofilo” quando si tratta di criticare qualcuno o difendersi dalle critiche, come vedremo. Questo collage di tweet realizzato dal sito Select All dimostra che il Pizzagate era diventato il suo cavallo di battaglia.
Il rituale notturno
L’accusa di pedofilia viene ridotta da Cernovich e l’alt-right a mero strumento politico, anche grazie alla potenza evocativa dello “scandalo” in questione: un luogo sotterraneo, nascosto eppure sotto gli occhi di tutti, in cui i potenti sfogano i loro mostruosi istinti durante riunioni segrete, prendendosela con i più innocenti tra tutti, i bambini. È una scena paurosa e disgustosa, che tocca timori atavici. L’accademico inglese Norman Cohn l’ha battezzata “fantasia del rituale notturno” e, secondo lo storico Michael Barbezat, è rispecchiata nella fake news in questione:
L’hoax del Pizzagate segue precisamente il modello del rituale notturno di Cohn e ha un buon numero di analogie medievali. Per esempio la setta dei cristiani eretici vicino Soissone [cittadina francese, Nda] descritta da Guibert di Nogent nel 1114. Guibert raccontava che questi eretici avevano opinioni non ortodosse sui sacramenti.
Ma fu con la bolla papale Vox in Rama firmata da Papa Gregorio IX nel 1233 che si creò l’archetipo di ogni riunione segreta tra potenti: il documento parlava dei Luciferiani, un gruppo di eretici della Renania che “si radunavano in segreto per i loro rituali”, “baciando rane e un uomo pallido ed emaciato che compariva durante il rito”. Allo stesso modo, continua Barbezat, per secoli i Cristiani alimentarono la leggenda secondo cui gli ebrei torturavano bambini cristiani, mentre voci simili giustificarono la caccia alle streghe.
Secondo un altro storico, R. I. Moore, questo tipo di fenomeni furono in parte conseguenza dello stravolgimento socio-politico tra l’Undicesimo e il Tredicesimo secolo, risultante con quello che chiamò “società persecutrice” nei confronti di talune “razze, religioni o stili di vita”. A rendere il tutto ancora più sinistro, il fatto che la fobia degli eretici fu pura invenzione: “Non c’erano eresie pre-esistenti al Dodicesimo o Tredicesimo secolo, finché non furono gli intellettuali cristiani a inventarli. La ‘realtà’ dell’eresia che questi intellettuali temevano così tanto era stata fabbricata da loro stessi”.
Riguardando i suoi tweet, è evidente che Cernovich sia stato l’epicentro del Pizzagate, uno scandalo che intersecava tutti i suoi bersagli preferiti: gli oscuri “globalisti”, Hillary, la pedofilia. In molti dei suoi livestreaming, lo si vede a letto mentre beve vino, visibilmente ubriaco. In questo suo video cancellato da Periscope – il servizio di livestreaming di Twitter – ma salvato da qualche utente, Cernovich si mette a parlare dei peni dei bambini di tredici anni, prima di essere messo offline dalla sua partner.
Tutto è Gamergate
L’ossessione di Cernovich per i pedofili è seconda solo a quella per le donne. Il personaggio nasce infatti come un “maestro di seduzione”, un pick-up artist che da tempo insegna ai maschi beta, insicuri e tristi, come sedurre le donne con un approccio aggressivo e violento. È una delle voci nate dal “Red Pill”, un movimento diffuso online che vuole “illuminare” i maschi sulla loro posizione dominante, mostrandogli la Verità, proprio come la pillola rossa nel film Matrix. Qual è questa verità? Che le donne vanno usate, altrimenti saranno loro a usare l’uomo, a de-mascolinizzarlo e a sottometterlo.
Cernovich – insieme a Milo Yiannopoulos, altro grande nome dell’alt-right – è diventato un fenomeno di destra con Gamergate, LO scandalo che ha rovesciato per sempre il mondo della destra, consegnandoci l’embrione del movimento che ha eletto Trump. Gamergate – per riassumere in poche parole un fenomeno che meriterebbe un libro – è stata una vicenda nata nella comunità dei gamer, i giocatori assidui di videogame, nell’agosto del 2014. La bomba esplose quando la sviluppatrice di videogame indie – e femministi – Zoe Quinn fu accusata dall’ex fidanzato Eron Gjoni di avere avuto una relazione con diverse altre persone, tra cui il giornalista di settore Nathan Grayson. Gjoni ha pubblicato un lunghissimo post d’accusa da cui scaturì una grande campagna di disinformazione, minacce e violenza che ha interessato perlopiù attiviste femministe e sviluppatrici di videogiochi.
In questo sostrato di frustrazione e isolamento, persone come Cernovich hanno potuto ergersi a guide spirituali per migliaia di nerd abituati a passare la vita su 4chan senza contatti sociali. Proprio su 4chan, ma anche su Reddit e Twitter, Gamergate si è diffuso, dando per la prima volta una carica politica a un gruppo di persone eterogeneo e poco ascoltato, eppure connesse e con grandi capacità informatiche. Questo piccolo esercito si organizzava su r/KotakuInAction, il subreddit diventato punto di riferimento del “movimento”, dove nacquero personalità, connessioni e dove vennero organizzati attacchi hacker contro le vittime. (Lo stesso è avvenuto lo scorso anno con Pizzagate, il cui subreddit r/pizzagate fu chiuso da Twitter stesso, non prima di aver causato abbastanza danni.)
Non si può capire Trump e l’alt-right se non si conosce Gamergate, il Big Bang che li ha originati. I cosiddetti “pizzagaters” lo sanno bene e l’hanno dimostrato usando quegli stessi strumenti contro la pizzeria Comet Ping Pong. E non è finita, perché le abilità acquisite sul campo sono rimaste nella comunità che ora può usarle a fini diffamatori, come è successo lo scorso dicembre, quando Cernovich ha cercato di “incastrare” in modo simile Vic Berger. Berger è un collaboratore del duo comico Tim & Eric che negli ultimi anni ha costruito un notevole seguito online con i suoi video grotteschi su Trump e il suo mondo. L’alt-right lo ha accusato di pedofilia, mostrando messaggi diretti in cui dei non meglio precisati “amici di Berger” gli mandavano orrendi messaggi a sfondo sessuale su Cernovich e sua figlia. Nel giro di pochi tweet, arrivò a parlare di un “sex ring” che interesserebbe alcuni account che lo trollano per le sue assurde opinioni, dimostrando che il caso Pizzagate è ben lungi dall’essere chiuso.