Ivan Carozzi è stato caporedattore di Linus e lavora per la tv. Ha scritto per diversi quotidiani e periodici. È autore di "Figli delle stelle" (Baldini e Castoldi, 2014), "Macao" (Feltrinelli digital, 2012), "Teneri violenti" (Einaudi Stile Libero, 2016) e "L'età della tigre" (Il Saggiatore, 2019).
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i sono imbattuto in un canale YouTube chiamato “Narratore Italiano” nel 2021. Non ricordo come e perché è capitato. Mi aveva colpito il carattere deciso e affermativo, al limite della spudoratezza, espresso nella denominazione “Narratore Italiano”. Narratore Italiano è uno YouTuber trentenne, calvo, dal volto ossuto, che appare in migliaia di video. A volte indossa dei copricollo o un cappello di lana blu. In ogni video ripete notizie di cronaca e attualità raccolte da siti e agenzie. Nel tentativo di replicare lo stile di conduzione neutro di un notiziario televisivo, col busto eretto e postura da anchorman, chiuso in una stanza di casa a Roma, Narratore Italiano annuncia la notizia di una sparatoria avvenuta a Los Angeles, informa dell’ospitata dello scrittore Jonathan Bazzi su Canale 5 a Verissimo, conferma la rielezione di Sergio Mattarella a capo dello Stato o lo stop delle mascherine all’aperto in Spagna. Se le decine di video sul Festival di Sanremo hanno raccolto qualche centinaio di visualizzazioni, quello sulla camera ardente di Monica Vitti è stato cliccato undici volte. Cinque visualizzazioni per la notizia di un terremoto in Indonesia. “È stata la mano di Dio di Sorrentino candidato agli Oscar”: sette visualizzazioni. “Chloe Tucker Caine e il marito che piega il pigiama diversamente”: sessantuno visualizzazioni.
La pagina video è un interminabile muro di frame, dove il volto di Leandro, vero nome di Narratore Italiano, si riproduce all’infinito, lungo linee verticali e orizzontali. La schermata, nelle sue unità ripetute, ricorda un dipinto minimalista o certe foto scattate negli anni Cinquanta alle vetrine dei negozi di televisori, dove un anchorman in giacca e cravatta, di fronte a un capannello di passanti, parlava da più schermi in bianco e nero, in un’allegoria dell’ubiquità e dello strapotere dell’immagine televisiva. Ogni giorno, tra le otto e le nove del mattino, Leandro carica dai cinque ai dieci video, ciascuno della durata di circa un minuto e mezzo. Narratore Italiano, in realtà, non narra, non commenta, si astiene dal formulare un’opinione, non si esprime, non interpreta. E inoltre: niente sigla, grafiche, effetti, jingle, montaggio, fotografia. L’immagine sgorga dallo schermo cruda e imperfetta. Alle spalle compaiono un armadio e uno specchio appendiabiti, dove per mesi è rimasto attaccato un cappello nero a falda larga.
Nel 2021, dopo essermi iscritto al canale, Narratore Italiano è diventato una delle ricorrenze del mio quotidiano e una incarnazione dello scorrere del tempo. Un giorno ho scritto una mail a Leandro, proponendogli una chiacchierata per telefono. Gentilmente ha accettato. Nel frattempo stava dedicando sempre più tempo ed energie a un secondo canale YouTube, “Conoscitore Italiano”, dove Leandro si definiva un pessimista e un “filosofo esistenzialista”. Su “Conoscitore Italiano”, oltre a esibirsi in challenge (“Salgo 2 rampe di scale senza fiatone!”) e in recensioni di cibi e bevande (dal kebab al caffè al ginseng), Leandro affronta questioni tipiche delle discussioni on line tra celibi involontari, i cosiddetti “incel”: il confronto tra sfera maschile e sfera femminile e i vantaggi della donna in quanto tale rispetto all’uomo (i video “Le donne sono più cattive degli uomini”, “Le delusioni d’amore portano un uomo a farla finita!”, etc). Questo nuovo indirizzo impresso alla propria attività di YouTuber, mi ha spinto a tornare sull’intervista che avevo già sbobinato e steso sul file, per poi spedire a Leandro qualche domanda supplementare: “Di che cosa parla il video ‘Le donne non cercano i piedi degli uomini’?” e “Tu ti ritieni un incel?”. Le risposte, nella loro asciuttezza e trasparenza, mi si sono parate di fronte come tante proposizioni e stati di cose. Li riporto nell’intervista senza ulteriori aggiunte, come esposti all’interno di una teca e offerti allo sguardo per essere osservati.
L’appuntamento telefonico per quella che sarà la prima parte dell’intervista è fissato per sabato 9 ottobre. Nei giorni precedenti Leandro era stato impegnato a distribuire volantini di cialde per caffè, lavoretto con il quale si mantiene. Il 3 ottobre a Roma, non lontano dalla zona in cui Leandro vive, un incendio aveva distrutto il vecchio Ponte dell’Industria, meglio noto come Ponte di Ferro. Ho pensato a Narratore Italiano mentre entra ed esce da un bar o da una pizzeria al taglio, estrae un mazzetto di volantini da una borsa e li sistema sopra una mensola. Per telefono mi rivolgo a Narratore Italiano chiamandolo col nome di battesimo, Leandro, in modo da favorire un clima di familiarità, ma preferirei di gran lunga usare l’appellativo “Narratore Italiano”, uno dei naming più azzardati e originali dello YouTube italiano.
Ti definisci un vlogger?
È una definizione nella quale mi riconosco. Vlogger è un creatore di contenuti sotto forma di video. È quello che faccio ogni giorno, anche perché il requisito essenziale di un vlogger che si rispetti è proprio quello di realizzare almeno un video al giorno. Ogni giorno io faccio parecchi video, senza problemi di sorta.
Quanti video hai fatto oggi?
Sei, ma più tardi ne farò almeno altri quattro o cinque, perché tornando a casa ci saranno altre notizie, che si aggiungeranno agli altri contenuti che ho trovato oggi sul web.
Qual è la tua giornata tipo?
Inizio a fare video già intorno alle 8 del mattino. Comincio a guardare un po’ sul web le notizie da trasmettere e poi vado a fare una piccola scrematura, per poi pubblicare su YouTube.
Quanto t’impegna nella giornata questo lavoro?
Più o meno 4/5 ore, ma, effettivamente parlando, un’ora e mezza.
Di solito quanti video fai al giorno?
Più o meno una decina, tutti i giorni.
Qual è il periodo in cui ti è capitato di caricare più video?
Direi in occasione dei vari Festival di Sanremo. A Sanremo mi è capitato di fare un video praticamente per ogni performance. In quel caso erano più delle specie di recensioni, dove però, in un minuto e mezzo, provavo a mettere anche tutte le informazioni necessarie alla descrizione del brano.
Non è faticoso stare davanti al monitor, così a schiaffo, già alle 8 del mattino?
In realtà no, perché dietro c’è la mia passione per raccontare quello che succede in Italia e nel mondo.
Dove trovi le notizie?
In un aggregatore.
Come mai durano così poco i tuoi video?
Perché ci tengo a non annoiare. Su YouTube se sei prolisso poi le persone si annoiano.
Ti è mai capitato di dover rimuovere un video su richiesta di un utente?
Una sola volta. Qualche anno fa un signore mi chiese di cancellare un video dove parlavo del personaggio di un reality, della sua biografia e della sua vita. Questo signore che mi aveva scritto era il padre del personaggio in questione e gentilmente mi chiese di rimuovere il video – cosa che feci – perché c’erano degli aspetti della storia del figlio che forse lo imbarazzavano e lo infastidivano e perciò non aveva piacere che se ne parlasse.
Riesci a guadagnare qualcosa?
Monetizzo attraverso un contratto di partnership con YouTube, ma ti posso garantire che non mi ci arricchisco, diciamo un caffè ogni tanto. A me interessa, più che altro, aumentare il web, aumentare le dimensioni di internet.
In che senso? Che cosa significa “aumentare il web”?
Aumentarlo, ingigantirlo. Considera che ho caricato quasi 30.000 video sul mio canale e ho superato i cinque milioni di visualizzazioni.
Ma perché ti sta a cuore questa cosa?
Perché voglio lasciare una traccia della mia presenza, del mio percorso.
Quindi tu vuoi raggiungere un primato personale…
In effetti, tra i miei obbiettivi c’è quello di raggiungere un primato, se non quello di essere la persona che ha realizzato più video nella storia di YouTube, vorrei almeno essere quello che ne ha realizzati di più in Italia o nella regione Lazio. Vorrei soprattutto lasciare una traccia.
Lasciare una traccia?
Una traccia del mio percorso biografico barra biologico.
Qual è la tua formazione?
Mi sono diplomato al Liceo Linguistico Colomba Antonietti, dove ho studiato inglese, tedesco e spagnolo. Dopodiché ho frequentato diversi corsi di specializzazione in informatica, che è sempre stata una mia grandissima passione. Ho preso la patente europea del computer e ho creato su MSN Spaces moltissimi blog d’informatica e guide informatiche, dove suggerivo trucchi e consigli per risolvere problemi in rete. Mi scrivevano diverse persone per risolvere questioni informatiche di vario tipo.
Oggi quanti anni hai?
34.
Qual è stato il tuo primo video caricato sul canale?
Credo fosse qualcosa che aveva a che fare con Claudio Amendola, forse era una recensione di una puntata di Scherzi a parte, ma non ne sono sicuro. Puoi controllare sulla pagina video, basta che imposti la ricerca dal meno recente al più recente.
Così ho fatto e ho scoperto che in realtà il primo video di Narratore Italiano, caricato nel settembre 2015, era dedicato al racconto di una puntata di uno show tv di Canale 5, Ciao Darwin. Il video durava tre minuti. Poi, cercando tra i video più popolari di Narratore Italiano, ho realizzato che alcuni video, nel tempo, avevano accumulato diverse migliaia di views. Non è vero, quindi, che tutti i video di Narratore Italiano hanno poche visualizzazioni. Il più popolare conta, nel momento in cui lo guardo in un pomeriggio di ottobre, 186.286 visualizzazioni. Si tratta di un tutorial per digitare la chiocciola:
E tu hai sempre fatto questo genere di video basato sulla ribattitura delle notizie?
Sì, più o meno ho sempre fatto questo genere. Su YouTube va molto di moda la goliardia, mentre io utilizzo lo strumento delle news. Sono stato tra i primi su YouTube a dare la notizia della morte di Fabrizio Frizzi (Narratore Italiano, in effetti, segue la vicenda della scomparsa di Frizzi con diversi video, n.d.R.). Non appena uscì, il video venne bombardato di commenti. Gestisco un altro canale oltre a Narratore Italiano.
Che è Conoscitore Italiano…
Su “Conoscitore Italiano” mi occupo prevalentemente di morte, di fede, di religione, di attualità e di come sono fatti gli esseri umani, delle loro caratteristiche più importanti, delle loro capacità, del loro modo di essere e di fare. Mi sforzo di comunicare il fatto che per capire l’essere umano bisogna scavare, compiere un’indagine sulla realtà umana. Quando faccio volantinaggio ed entro nei bar, giro per strada e vedo le persone, io mi esercito in questa analisi e osservazione meticolosa dell’essere umano.
Questa cosa – mi permetto un ricordo personale – mi riporta alla mente un libro letto qualche tempo fa, I mangia a poco di Thomas Bernhard, dove si parla di un tale che dedica un pezzo della propria vita all’osservazione delle persone sedute nelle mense e nelle trattorie, per arrivare appunto a vedere e cogliere la natura umana… Osservare per capire la realtà umana, proprio così.
È un caro amico, che mi fa da spalla, una persona intelligente, un ingegnere. Porfo porta nei video un punto di vista in più rispetto a quello di Conoscitore italiano. Mi aiuta ad avere un dibattito di idee, un confronto.
Ci sono anche un sacco di video sulle birre…
Si, faccio recensioni di birre, mia grande passione, così come del caffè al ginseng, che altrettanto apprezzo.
So che un tuo video è stato molto condiviso sul “Forum dei brutti”. Di che video si trattava?
Si trattava di “Il Forum dei Brutti dice la Verità”, nel quale elogiavo questo spazio virtuale, dato che reputavo dicesse la verità. In seguito molti utenti si sono rivelati nei miei confronti degli autentici hater, senza alcun motivo, se non che si divertivano a screditarmi. Erano solo dei leoni da tastiera, con l’unico scopo di riversare in quel Forum la loro frustrazione, usandomi come capro espiatorio.
Che cos’è il “Forum dei brutti”?
Il Forum dei brutti è uno spazio di discussione collettiva, dove gli utenti discutono di bellezza/bruttezza, estremizzando alcuni concetti. Chi frequenta questo luogo divide la società in due rami: 1) i belli; 2) i brutti. Nei thread del forum si parla sempre di bellezza, di estetica. L’estetica è il fulcro principale, da cui si sviluppa la teoria secondo la quale le donne guardano solo tre cose nei maschi, ossia “Look”, “Money”, “Status” (LMS). Bellezza, soldi, posizione lavorativa.
Come spiegheresti chi è un “incel” a chi non ha mai sentito questa parola?
Un incel è un celibe, un single, non per sua scelta, dato che lui magari vorrebbe avere una donna, ma per scelta della donna, che non vuole averlo come potenziale fidanzato o marito. Di conseguenza l’incel non riesce ad avere una partner, tanto meno un rapporto sessuale, se non pagando una escort o una prostituta.
Tu ti ritieni un “incel”?
Non mi ritengo un incel, ma un MGTOW (Men Going Their Own Way), ovvero una persona contrarissima al matrimonio, che difende la “singletudine”. Non tollero nel matrimonio la privazione di libertà che a mio avviso implica. Non mi considero incel, anche perché se andassi a migliorare me stesso a livello estetico, secondo me potrei avere una fidanzata, o addirittura una moglie, ma essendo contrario al rapporto matrimoniale, pongo il mio più sentito diniego.
Dentro “Conoscitore italiano” hai caricato diversi video dove discuti del rapporto e delle differenze tra uomo e donna. Come inizia l’interesse verso questo argomento?
L’interesse è nato dal fatto che, osservando la realtà, ho notato un divario palese tra uomo e donna. Ho riscontrato le difficoltà che hanno gli uomini a trovare una donna, mentre quest’ultima, grazie ai social network, riesce a trovare un uomo con grande facilità. Sui social network l’uomo difficilmente trova risposta, mentre la donna troverà sempre migliaia di utenti che le risponderanno, dato che è una persona di genere femminile e dato che ha la vagina, che io considero l’oro ricercato dai maschi. Proprio la ricerca compulsiva di sesso da parte degli uomini pone una donna al centro di tutto, nei social network. La donna troverà sempre la disponibilità di migliaia di uomini, invece l’uomo no, perché il suo membro non è altrettanto ricercato.
Di che cosa parla il video “Le donne non cercano i piedi degli uomini”?
In quel video tratto del fatto che le donne, al contrario degli uomini, non sono attratte dal piede maschile, mentre spesso per l’uomo di oggi il piede femminile rappresenta il massimo della seduzione.
Nei video ogni tanto parli di tuo nonno. Perché è stato tanto importante per te?
Era il padre di mio padre, era un uomo simpaticissimo, pieno di verve, di allegria, di buonumore, ed era un instancabile lavoratore. A 85 anni ancora andava in campagna a raccogliere le olive. Aveva iniziato a lavorare da piccolo, a 16 anni, e col passare degli anni si era aperto un negozio di alimentari in paese. Tra noi c’era un rapporto bellissimo, non litigavamo mai e per me aveva sempre un bellissimo sorriso, pieno di dolcezza. Aveva l’abitudine di raccontarmi storie e aneddoti della sua vita, rendendomi partecipe di una storia avventurosa. Mi dava sempre qualche soldo, simbolico, non grandi cifre, per ringraziarmi della compagnia.
Come mai torni spesso in questo piccolo borgo vicino Roma, Pisoniano?
Perché è il paese di origine della mia famiglia, dal quale non riesco a staccarmi, perché mi ricorda gli amici che ho avuto, l’aria profumata, la campagna, è un luogo che va amato, apprezzato e goduto in tutta la sua bellezza.
Ho visto che hai fatto un video sull’apparizione di un istrice in via Cipro. Ma tu i cinghiali li hai mai visti a Roma?
No, perché girano per Roma Nord, mentre io abito a Roma Sud.
Che cosa hai notato degli altri esseri umani facendo volantinaggio?
Ho notato l’aridità e poi la “sbrigataggine”, la frettolosità nei rapporti umani, specialmente in contesti come il bar, gli uffici eccetera. Le persone vogliono fare tutte le cose velocemente, di fretta. È una cosa che io non tollero.
Mi ha colpito molto questa cosa che mi hai detto prima, cioè il fatto di voler lasciare una traccia…
Io non lo so dove andrà a finire il mio corpo una volta morto. Verrà bruciato? Verrà buttato dentro a una fossa? Non lo so. Perciò vorrei lasciare qualcosa di me, un video, una traccia di me sul web.