Questo articolo è stato scritto per il lancio della Scuola di scrittura per riviste culturali del Tascabile 2019/2020. Per informazioni sul nuovo corso leggi qui.
L a prima edizione della Scuola di scrittura per riviste culturali del Tascabile è nata nel lavoro di redazione: riceviamo tante proposte di collaborazione da persone molto preparate che si limitano a contattarci e non credono di poter incontrare chi fa la rivista su cui vogliono scrivere. Il mondo delle riviste culturali online è il contrario di ciò che erano le riviste prima della banda larga, mondi da scoprire andando fisicamente a conoscerne gli abitanti. Quando la cultura si faceva in degli uffici polverosi o al bar (è stato fino a poco tempo fa, anzi per alcuni è ancora così), la vita intellettuale la si imparava a fare un pezzetto alla volta, scoprendo quali libri si ammucchiavano sui tavoli, di cosa parlavano i redattori, che giornali leggevano, perfino come si prendevano in giro fra loro.
Internet e tutto il mondo meraviglioso di riviste che ha reso possibile hanno creato invece uno scenario in cui gli aspiranti collaboratori più giovani considerano solo un disturbo – soprattutto per i redattori – la conoscenza diretta. Una delle conseguenze più gravi è che molte teste di cui la scena culturale avrebbe bisogno continuano per anni a scrivere per le riviste senza entrare in un dialogo che li aiuti a crescere.
Quest’anno abbiamo formato una piccola classe e l’abbiamo da subito chiamata redazione. La quindicina di ragazze e ragazzi iscritti, quasi tutti appena usciti dall’università, hanno cominciato fin dalle prime lezioni a sentire la plasticità e l’ineffabilità della vita redazionale: insieme abbiamo aperto uno Slack, un Google Drive e un WordPress, alcuni degli strumenti digitali con cui si discute a distanza, si raccolgono e editano i pezzi, infine si pubblicano. E da subito abbiamo cominciato a discutere di cos’è una rivista, come lavora la redazione e in che modo, per essere intellettuali, si deve far parte di un mondo.
Perché la gioventù informata, colta e impaziente di scrivere è molto spesso – causa i limiti imposti dalla libertà assoluta della rete – impreparata a capire che il dialogo di chi fa una rivista o partecipa a un dibattito, o a un discorso culturale, non è il networking cui ansiosamente ci si prepara per vivere in un mondo liquido: dentro la redazione si impara che la cultura si fa quando si ha bisogno di creare un discorso condiviso, di vivere conflitti. Finché rimane una serie di letture e visioni fatte in privato e comunicate freddamente attraverso i “pitch”, in qualche modo non è cultura.
In classe, per quattro ore, di venerdì pomeriggio, ogni due settimane, abbiamo esaminato senza pietà, con la stessa cura che riserviamo al Tascabile, i pezzi preparati dalla classe, confrontandoli frase per frase con le cose migliori scritte nelle riviste culturali che leggiamo. Abbiamo ragionato sulla politica culturale, su come capire cosa si ha da dire, come entrare in dialogo con altri intellettuali, come togliere l’ingenuità da quel che si scrive. Abbiamo imparato a dividerci i ruoli nella realtà sempre caotica e dinamica del lavoro redazionale.
In quest’epoca di intenso cambiamento e di prospettive tragiche, chi vuole vivere anche pensando e scrivendo deve capire contemporaneamente come entrare in dialogo con la scena intellettuale e quali sono i lavori di cui vive chi li fa. Ospitando nella nostra redazione colleghi che ammiriamo – quest’anno sono venuti, tra gli altri, Loredana Lipperini, Christian Raimo, Teresa Ciabatti, Giorgio Zanchini, Valerio Mattioli. La vita intellettuale è fatta di storie come le loro: ognuno ha inseguito la sua passione, le sue ossessioni, il suo bisogno di partecipare a un discorso condiviso: la loro competenza non è separata dalla loro capacità di entrare in relazione.
Oggi la rivista aperta dalla classe diventa un magazine del portale Treccani: nido.treccani.it. Le ragazze e i ragazzi che l’hanno fondata – e che nel corso di quest’anno hanno iniziato a scrivere anche per il Tascabile e per altre riviste – continueranno a gestire Nido nei prossimi mesi, accogliendo poi da ottobre i primi pezzi scritti dalla nuova classe. Nido diventa insomma la rivista ufficiale della Scuola del Tascabile, e ci piace pensare di aver creato un luogo di incontro e di scambio, dove vivere disaccordi e condividere discorsi.
L’inizio delle lezioni è previsto per ottobre 2019. Per tutte le informazioni sull’iscrizione alla scuola e per scaricare il bando, vai alla pagina della scuola oppure scrivici: scuola@iltascabile.com