


La plastica che abbiamo dentro
Le microplastiche ormai vengono ritrovate ovunque, tessuti biologici compresi, e stiamo cominciando solo ora a capire quali danni possano comportare.

La lettura mistica
Il Finnegans Wake di Joyce in cinese.

Come l’IA (non) trasforma il lavoro
Una riflessione sull’intelligenza artificiale a partire da The Eye of the Master di Matteo Pasquinelli.

Estasi a Cupertino
Il sacro nelle liturgie algoritmiche del regime ipnocratico contemporaneo.

Come (non) parliamo di aborto spontaneo
Una riflessione personale sul tabù della perdita in gravidanza: un tema di cui si parla poco e spesso nel modo sbagliato.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.

Szymborska forever
Su un’intervista impossibile dell’anno scorso all’autrice polacca premio Nobel, tra vite immaginarie, deepfake, IA, Gen Z.
